I computer Atari della serie ST nascono nel 1985 progettati dalla mente di Shiraz Shijvi, lo stesso progettista del C-64 e del Vic-20. Ora il progetto ST è definitivamente chiuso. Si possono tuttavia trovare informazioni a partire dal link: Atari
La serie ST deve il suo nome ad un acrostico che ne descrive l'architettura di sistema. ST, infatti, sta per Sixteen/Thirthrytwo, ovvero Sedici/Trentadue, le caratteristiche del processore 68000 cloccato a 8 Mhz, il cuore dei primi ST. Il primo Atari ST fu il
520 ST : 68000 a 8 Mhz, 512 Kbyte di RAM, tastiera separata, un lettore floppy da 3,5'' 720 Kbyte, coprocessore Yahmaha per la generazione di suoni, interfaccia DMA per collegare periferiche esterne, porta cartuccie, modulatore TV integrato, porte MIDI, risoluzioni video 320x200 a 16 colori (palette 512 colori), 640x200 a 4 colori, 640x400 monocromatica (richiede monitor SM 124 o SM 144 dedicato).
1040 ST : come il 520 ma con un mega di RAM e sistema operativo (TOS 1.0) residente in ROM. sparisce la tastiera separata: il case ora è integrato (simile all'Amiga 500) di color grigio, col floppy sulla destra, porte MIDI e cartuccia sulla sinistra, e tutti gli altri ingressi/uscite sul retro.
520 & 1040 STF : come il precedente, ma con Sistema Operativo in ROM aggiornato alla versione 1.2.
Modelli Mega ST 2 e 4 : modelli pensati per l'utenza professionale, dotato rispettivamente di 2 o 4 Mega di RAM; espandibili con Hardisk esterno (Megafile da 30 Mega, da 60 Mega e da 44 Mega rimovibile !). Fu introdotta, insieme a questi modelli, anche una buona stampante laser, l'SLM 804, in grado di stampare a 300 DPI. La serie Mega, con vari accessori, rappresentava l'offerta Atari per il Desktop Publishing professionale (fu commercializzata, pure, una interfaccia Lynotronic).
STacy : in pratica un 1040 portatile (o meglio, trasportabile ;-)) con uno, due, o quattro mega, con hard disk opzionale. Era l'unico portatile ad avere di serie le porte MIDI, e questo ne fece una attrattiva per molti musicisti. Era molto caro, e oggi è davvero raro.
520 STFM : come il 1040, con un mega di RAM, con Sistema Operativo TOS in versione 1.4 nazionalizzata (anche in italiano), con tastiera pure essa nazionalizzata.
1040 STE : come il precedente, ma con Sistema Operativo in versione 1.6, un coprocessore dedicato (il Blitter) per velocizzare giochi ed animazioni, una palette incrementata a 4096 colori, audio fortemente migliorato. Tuttavia, furono pochi i giochi che sfruttarono appieno le nuove caratteristiche degli STE (ricordo Wings of Death, ad es.) per mantenere una compatibilità con i vecchi ST.
STBook : il notebook ST ! Leggero e compatto, con un buon monitor, floppy esterno ed una autonomia fantastica per i primi anni novanta (4/6 ore !). In Italia, vendette meno addirittura dello Stacy. Raro, è sempre stato il mio sogno nel cassetto ...
Mega STE 2 e 4 : macchine dall'estetica stravagante, furono la naturale evoluzione dei vecchi Mega. Avevano due o quattro mega di RAM, la possibilità di montare un hard disk SCSI interno, un clock raddoppiato rispetto ai più vecchi ST (16 Mhz). Il sistema Operativo fu riscritto per sfruttare le possibilità della nuova macchina tanto da meritare la major release (TOS 2.0). La macchina non ebbe il successo sperato, ma fu la base per il velocissimo TT.
TT : Un super ST, con l'identica estetica del Mega STE, con processore 68030 cloccato a 16 Mhz (anche stavolta, il nome traeva origine dall'architettura del processore, ora completamente Trentadue/Trentadue). Aveva risoluzioni video in standard VGA (640x480 a 16 colori e 1280x960 monocromatica) e la SCSI, ormai standard. I modelli più recenti, montavano un floppy finalmente da 1,44 mega.
Falcon 030 : Descritta da Atari come una "Wow Machine", il Falcon doveva rappresentare il successore del 1040. Stessa estetica, stesso case, ma caratteristiche superiori a quelle del TT: processore 68030, grafica a 65 mila colori, alta risoluzione (640x480) a 256 colori, coprocessore Motorola DSP 56k, presa LAN (compatibile con quella del TT e del Mega STE). Era il sogno proibito di tanti atariani; purtroppo nel 1992, anno di nascita del Falcon, la casa di Sunnyvale cominciava il suo lento declino ...
Il sistema operativo presente in ROM sulla serie ST e sul TT è il TOS (The Operative System, oppure, per i maligni, Tramiel Operative System, dal nome del presidente della Atari, Sam Tramiel). Trattasi di un SO monotask, con chiamate di basso livello simili a quelle dell'MS-DOS (cosa che facilitava il porting di applicazioni da DOS a TOS e viceversa), con una interfaccia grafica di nome GEM, che inizialmente uscì, con scarso successo, su macchine Intel.
Oltre al TOS però, già agli inizi degli anni Novanta, erano disponibili altri due sistemi operativi freeware multitasking: il porting ST di Minix (che funzionava a partire dal 1040) e il MiNT (Mint is not TOS ...). Quest'ultimo era un SO Unix-lime ma compatibile con le applicazioni TOS. E proprio il codice di MiNT sta alla base del kernel del MultiTOS, il sistema operativo del Falcon. Esso era multitasking e presentava una interfaccia grafica sempre GEM ma rinnovata nel look&feel, con icone a colori e finestre con effetti 3D.
Altro ambizioso progetto Atari, che ben presto però entro a far parte della non invidiabile categoria dei vapourware, fu l'Atari System V. Doveva essere un porting di UNIX su macchine TT e a tal fine fu pure realizzato un super monitor monocromatico da 19''. Eccetto qualche demo, l'Atari System V venne abbandonato dalla ditta di Sunnyvale.
In qualche modo legato al progetto precedente l'Atari Transputer, ovvero una macchina multiprocessore a basso costo per applicazioni high end. Doveva eseguire l'Atari System V. Di questa supermacchina vennero prodotti solo pochissimi esemplari (in pratica dei prototipi) distribuiti, nel 90 % di casi, in centri ricerche negli Stati Uniti. Su questa macchina aleggia un alone di mistero (non l'ho mai vista, nemmeno in foto)che la rende una dei computer più rari e desiderati dall'amante del retrocomputing.
Mentre scrivo, è disponibile, per il TT, un porting di Linux.
Esiste, naturalmente, una vasta ed eterogenea offerta software per i computer della serie ST. Le porte MIDI integrate hanno contribuito a rendere l'ST la macchina di riferimento per i musicisti. Come logica conseguenza, proprio in ambiente TOS/GEM sono nati software musicali di alto livello, come ad es. Cubase, Notator e Band in a Box. Altro punto forte nel settore professional di Atari è il Desktop Publishing. Abbiamo un word processor potentissimo, veloce come Redattore 3 (uno dei migliori WP che abbia mai visto su qualunque piattaforma !) che si affianca bene ad un programma di DTP completo e potente come Calamus.
Fino al TT compreso, l'offerta DTP Atari verteva quasi esclusivamente su prodotti per la realizzazione in bianco/nero. Col Falcon e con Calamus SL, Atari propose una soluzione anche per il DTP a colori. Anche programmi blasonati in ambiente MS-DOS, come WordPerfect e Borland Turbo C furono portati in ambiente ST.
Discorso a parte è l'emulazione su ST. Esistevano soluzioni davvero sorprendenti. Delle cartucce come Spectre GCR o delle schedine come AT-Once potevano trasformare l'Atari rispettivamente in un Mac Plus o in un PC 286. Esistevano, per i medesimi ambienti, anche emulatori solo software; ricordo Spectre (Mac) e PC-Ditto (MS-DOS).
In ultimo, ma non ultimi, i giochi. Da sempre Atari è associata a macchine esclusivamente realizzate privilegiando l'aspetto ludico. Ciò non vale per la serie ST anche se, naturalmente, su questa piattaforma sono disponibili migliaia di giochi per tutti i gusti.
Come già ricordato, la diffusione dell'ST in ambito musicale, fa sì che il collezionista possa sperare di trovare qualche macchina Atari presso studi di registrazione audio, o presso qualche musicista da piano-bar. Ora per questi compiti vengono utilizzati in genere computer Macintosh: è dunque possibile riuscire a comprare a poco prezzo gli ST scartati. Si può provare a vedere anche in qualche service di stampa: ricordo che c'erano degli Atari Publishing Centers a Roma, Milano e Bologna. Si può infine provare presso negozi di articoli musicali.
Per chi ha la possibilità, consiglio di provare a cercare in Germania; lì l'Atari ST ebbe una diffusione mostruosa, tanto che la fiera annuale della Atari corp. si teneva a Duesseldorf. Si può anche trovare qualche annuncio sul newsgroup comp.sys.atari.st (annunci che, peraltro, sono per la maggior parte di persone inglesi).
Il mio primo ST fu un 520 STFM. Quella macchina, con TOS 1.4 in italiano, aveva il logo Atari, nel menu "Informazioni su ...", a colori cangianti. Ed in effetti i TOS 1.4/1.6 vengono anche detti "Rainbow TOS".
Quando invece uscì il primo ST, la stampa lo definì scherzosamente "Jackintosh", dal nome dell'allora presidente dell'Atari Jack Tramiel. Infatti il SO Atari sembrava scopiazzato dal MacOS (ad es. quando va in crash, anche l'ST lancia le bombe ...).
In conclusione, consiglio di provare un qualsiasi emulatore Atari ST (ve ne sono freeware per DOS/Windows, Macintosh e Linux) per rendervi conto del look & feel dell'ambiente operativo. Se vi affascinerà, come ha sempre affascinato me, sono sicuro che farete di tutto per averne uno. Se riuscite, procuratevi anche un hard disk Megafile, poichè programmi come Calamus danno molta più soddisfazione installati su disco rigido. Ovviamente, se non sarete stati tanto fortunati da esservi procurati un TT od un Falcon ... ;-)
Atari - qui trovate tutto ...
comp.sys.atari.st - se cercate informazioni tipo "Come posso installare Linux sul mio 520 ST " ;-) ?