In genere fra la cpu e' il dissipatore c'e' (dovrebbe esserci) una pasta al silicone, che, oltre ad assicurare l'adesione meccanica, ha un'alta conduttivita' termica e quindi permette di trasferire il calore dalla cpu al dissipatore stesso. Toglierla e sufficientemente semplice: usa del filo di rame sottile, scaldato (ad esempio con il saldatore), e fallo passare fra il dissipatore e la cpu. Non esagerare con la temperatura. **Non** usare cacciaviti o altre leve: e' vero che con una leva si puo' sollevare il mondo, ma con un metodo simile la cosa piu' facile che puoi fare e' rovinare il case del chip. Per togliere la pasta al silicone rimanente: se il case della cpu e' ceramico, puoi usare l'acetone. Se e' plastico NON usare l'acetone. Io non ho mai provato, ma credo che l'alcol isopropilico dovrebbe andar bene. Oppure pulisci sfregando con una spugnetta asciutta. | ||
-- Sabino Maggi |
Comunque il risultato migliore si ottiene con un filo di nickel cromo (se non sapete dove trovarlo sacrificate sull'altare del retrocomputing una resistenza a filo di potenza) e con un alimentatore variabile, per regolare la corrente che circola nel filo in modo che non possa fondere ma nemmeno restare freddo. La corrente ovviamente dipende dalla sezione del filo, dalla sua resistivita' (non e' detta che sia proprio di nichel cromo, altrimenti sarebbe una costante) e dalla sua lunghezza, oltre che naturalmente dalla tensione che applicate. Io di solito uso un alimentatore da laboratorio, mi metto sui 6V e poi regolo la corrente. Altra cosa ottimale e' utilizzare un archetto, io uso un ex archetto da traforo di quando ero bocia, per tenere in tensione il filo, altrimenti quando si scalda si allunga. Attenzione ai vapori emanati dalla colla che brucia sciolta dal filo, non respirateli, perche' alcuni, come quelli sviluppati dalle resine cianoacriliche, sono tossici. | ||
-- Alberto Rubinelli |
Io usavo una tecnica molto simile a quella della carta stagnola. Dopo aver separato i "fogli" della membrana che, se non ricordo male, sono tre: i piu esterni reggono le piste, quello interno, forato in corrispondenza dei tasti, fa da isolante e distanziatore tra le piazzole, in corrispondenza della pista/piazzola rotta inserivo un pezzetto di cuki alluminio (si, quello con cui le nostre mamme avvolgevano il pollo....). Sulla striscia di cuki inserita attaccavo una striscia di scotch che avevo precedentemente bucato con un bucatore per cuoio (cioe con quell'attrezzo usato dai calzolai per fare un buco supplettivo nella cintura dei calzoni). La striscia di scotch svolgeva la funzione della membrana intermedia: distanziatore e isolante e inoltre evitava che la striscia di cuki si spostasse con l'uso della tastirea, ormai riportata a nuovo. | ||
-- Mario Graziani |